Consapevolezza

Nessuno ne parla, ma vorrei che fosse normale dire “sto male”.

Perché alla fine la vita è come in montagna. Ci sono salite e discese. Quando pensi che va tutto bene, ecco che qualcosa cambia il tuo umore. Quando pensi di non avere più un motivo per andare avanti, si presenta qualcosa o qualcuno che ti ruba un sorriso.

Dopo dieci mesi trovo il coraggio di scriverlo, senza dover piangere a dirotto, ciò che da fuori non si è visto, ciò che il mio instagram non vi ha mostrato.

Il 2022 per me non è iniziato nei migliori dei modi. Non nel modo in cui l’avevo immaginato, non con la persona con cui avrei voluto o nel posto in cui avevo sognato.

Chi mi ha visto, anche di presenza, senza troppe spiegazioni, l’ha capito da solo.

Parte di quest’anno non ho avuto la forza di alzarmi dal letto, ho dovuto far conti con ciò che tormentava la mia testa, con il pensiero di non essere stata abbastanza -per qualcuno-.

Ho dovuto combattere una lotta contro me stessa. Ho dovuto toccare il fondo, perché solo così riuscivo a risalire.

Ho sacrificato del tempo, che nessuno mi darà indietro, per cercare di riparare qualcosa che non avevo rotto io.

Ho versato infinite lacrime, sono stata sola, anche se avrei avuto bisogno di un abbraccio, una carezza, un “non ti preoccupare, ti aspetta il meglio”.

Ho dovuto far pace con me stessa, ricordarmi chi sono, tutte le situazioni che ho affrontato per capire che alla fine sono stata più che abbastanza.

Ho smesso di scappare. Sono rimata qui con me stessa, mi sono conosciuta e mi sono accettata per ciò che sono.

Ho guardato in faccia ciò da cui scappavo e l’ho preso per mano.

Ho aspettato tanto tempo qualcuno che non è mai tornato.

Anche se era chiaro. Tutti me lo dicevano.

Anche se la distanza che ci separava era immensa.

Ho scritto mille messaggi, ma non ne ho inviato neanche uno.

Il suo viso è stata una presenza fissa nella mia testa.

Mi sono illusa infinite volte, perché non c’era alcun segno positivo in tutto ciò.

La speranza è quella stronza che sta lì a sussurrarti all’orecchio. Anche quando sai che non ci sono probabilità. Come quando inizia a piovigginare ma tu sei in vacanza e speri che presto esca il sole.

Sono stata una scema, penserete. E probabilmente sì.

Il mio “problema”, che in realtà penso sia un pregio, è che amo tanto, profondamente, sinceramente.

Non mi innamoro facilmente, ma quando succede mi dedico solo e completamente a quella persona.

In tutto questo tempo mi sono resa conto che ciò che mi mancava era il modo in cui io mi sentivo quando c’era. Non ciò che realmente mi dava. Accettavo ciò che ricevevo, pensando che fosse ciò che meritavo. Accettavo di essere amata a metà. Ho accettato di non essere la priorità di qualcuno e penso che non me lo perdonerò mai.

Mi sono sentita come un giocattolo.. come quando ai bambini si prende un nuovo peluche e di conseguenza quelli “vecchi” vengono messi da parte.

Mi son fatta così tanti film, così tanti viaggi, che non mi sono mai fermata ad osservare la realtà.

A mie spese ho capito che chi ti ama davvero, non ha paura di sceglierti. Perché trovare qualcuno che ti dia il 100% di se stessi è raro.

Ho capito che amare significa anche lasciar andare, ed è ciò che ho sempre fatto con le persone. Le ho sempre lasciate libere di scegliere ciò che ritenessero giusto per loro, che andassero dove volevano. Perché se sono io la loro destinazione finale, torneranno, ma solo quando sarà il momento.

Ho imparato che prima accetterai te stesso, prima starai meglio.

Che i traumi vanno affrontati. Le paure, superate.

Che sei l’unica persona con cui passerai il resto della tua vita, da cui non potrai mai staccarti, quindi amati e prenditi cura di te stesso. Nessuno lo farà al posto tuo. Nessuno ti indicherà la strada che devi percorrere, perché nessuno -meglio di te- sa ciò che tu vuoi.

Tornare alla normalità, riprendere i miei hobby, fare ciò che più amavo -prima- mi è costato tanta energia. E son contenta di avere avuto le persone che mi amano accanto. E’ grazie a loro e per loro che ho ripreso in mano la mia vita. Perché alla fine più di me, soffrivano loro nel vedermi così.

Ho capito che ogni persona che entra nella tua vita ti arricchisce.

Ti accompagnerà per un tragitto della tua vita e dopo, in un modo o nell’altro, ti lascerà proseguire da solo. E questa divisione sarà una lezione di vita.

L’unica domanda che spesso mi pongo, adesso, è se mi ha lasciato qualcosa di positivo.

Sto imparando a vivere nel presente.

Per troppo tempo ho vissuto ricordando il passato.

Alla fine tutto accade per una ragione. Lascio che l’universo faccia il suo corso. Chissà che succederà domani.

Intanto… Adesso sono qui e ora. E sto meglio. Piano piano sto risanando il mio cuore.

Il mio consiglio rimane questo: circondati di belle persone, che siano simili a te, che ti supportino nei tuoi momenti no, che ti seguono nelle tue pazzie, che pensino al tuo bene, di qualcuno di cui potersi fidare ad occhi bendati. E se qualcosa non va, parlane. Trova la forza, il coraggio. Cerca aiuto, non ti lasciar andare. Non ne vale la pena.

Sempre e comunque, Georgi

Un messaggio per..

La persona che arriverà.
La persona che arriverà, non mi starà cercando. Ci incontreremo per caso.

Arriverà in una giornata calda, mentre mangerò un gelato già sciolto e mi allungherà un tovagliolo.
O forse in un giorno primaverile, dove tutt’un tratto inizia a piovere ed io sarò nel mezzo di nulla, verrà in mio soccorso e mi riparerà con un ombrello.
O in un parcheggio mi cadranno le chiavi della mia auto. Mi rincorrerà per restituirmele.

Sara elegante, o forse sportivo, o casual, o in pigiama, o ancora assonnato. O forse sarà felice, euforico.
Saprà riconoscermi in mezzo a tanta gente. E dirà “cavolo, ti ho trovata”.
La persona che arriverà non avrà fretta di fare tutte le esperienze del mondo. Saprà che sono quella persona. Saprà godere di ogni attimo. Di assaporare ogni secondo. Che avremo una vita insieme per fare tutto.

Saprà farmi ridere, o farmi il solletico per sollevarmi il morale quando sarò giù.
Saprà qual è il mio dolce preferito e che mangio lentamente. Amerà i libri come me, gli darà noia che li sottolineo ma mi perdonerà.

La persona che arriverà sarà una spalla su cui piangere, un compagno di avventure, un partner, un complice, un buon insegnante per tutte le cose che ancora non conosco e non so fare, sarà qualcuno che non si sentirà giudicato per una critica, ma stimolato a migliorare.
Sarò il suo porto sicuro, ma anche il suo mare in cui naufragare. Sarò quella persona sulla quale saprà di potersi fidare, che si lascerebbe trascinare anche bendato in tangenziale.

Sarà dolce, romantico, attento, premuroso. Ma anche severo. Mi farà notare quando sbaglio, i miei eccessi. Mi darà i consigli per essere la miglior versione di me.
Sarà capace di capirmi con uno sguardo.
Saprà cosa mi turba. Saprà come farmi stare tranquilla, saprà darmi delle certezze.

Saprà rispettarmi. Me, le mi scelte, i miei pensieri, i miei modi di fare. E li accetterà per come io rispetterò i suoi.

Saprà che non ho bisogno di nessuno, che me la cavo. Ma saprà anche che un team di complicità non mi dispiace. Saprà che sono una guerriera, si vestirà da guerriero e mi starà accanto nelle mie lotte. Mi sosterrà.

La persona che arriverà non penserà neanche un attimo a lasciarmi, o che ci sia altro migliore di me. Anzi, non rischierà mai di perdermi. Non si permetterà mai di rendermi una scelta, un’alternativa. Sarò intoccabile. Finalmente mi farà sentire speciale, e non a parole.

La persona che arriverà farà tanti piani insieme a me per poi d’istinto, mollare tutto e fare tutt’altro. Crederà nel karma, nelle manifestazioni, nell’essere buoni perché tutto torna. Il mio motto “Carpe diem” calzerà a pennello il suo essere.
Quella persona sarà felice insieme a me. Quella persona si sentirà così fortunata ad avermi che gli basterà tenermi per mano, vedere il mio sorriso, ricevere il mio amore.

Perché alla fine.. Penso che siamo in questo mondo per dare e ricevere amore. Ed il fatto che siamo venuti su questa terra grazie all’amore, deve far riflettere tutti quanti.

Se hai trovato quella persona a cui dai e da cui ricevi amore, hai vinto tutto.

Basta sprecare tempo a rincorrere chi non ci vuole, basta piangere per chi ci volta le spalle. Basta chiedere di tornare a qualcuno che ci ha chiuso la porta in faccia e ci accusa anche di averne la colpa. Ognuno deve essere responsabile delle proprie azioni. Basta odiare. Basta essere indifferenti.

Il fuoco non si è mai spento con altro fuoco.
Impariamo ad amare ciò che abbiamo, ciò che potremo avere. Il mondo ha bisogno di tanto amore. Ma davvero tanto.

Basta illudersi. Basta dare tanto. Tanto si ricorderanno dell’unica volta in cui avete scelto voi stessi. Restate indifferenti quando cercheranno di incolparvi. Restate puri. Continuate ad amare. Continuate a essere gentili. Potresti incontrare domani il tuo futuro: mostrati per ciò che davvero sei, senza paura, senza veli.

E ricordati che se la vita ti dà limoni, fanne una limonata decente! ✨☀️

A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta.
(Proverbio cinese)

Georgi, dolce e romantica, will came back in the world.

Principesse senza principi

Care principesse,

Lascia che ti parli duramente. Non voglio che tu pianga, non voglio più vederti così. Non voglio vederti soffrire per chi non sa valorizzarti. Non voglio vederti disperare per chi non si dispera di averti perso. Non voglio vederti quel finto sorriso nervoso, perché non ti scrive. Non voglio vederti piangere mangiando gelato davanti a film strappalacrime. Non devi assolutamente stare male perché la persona che avevi accanto si è rivelato un finto principe. Smettila di aspettare. Smettila di pensarci.

Non ci sarà alcun principe che verrà a salvarvi. Nessun principe che vi bacerà per risvegliarvi, nessun principe a cavallo che vi porterà lontano da tutto il male sulla terra.

Cara principessa, se sei come me “impegnativa”, che fai caso a tutti i dettagli, che aspetti il principe che venga da te a chiederti scusa con dei fiori, che ti chiami senza alcun motivo solo perché ti pensava, se ti aspetti un bacio inaspettato senza una ragione ben precisa, se ti aspetti un complimento anche se sei struccata o se in quel momento non ti piaci, se ti aspetti che qualcuno scali una montagna per te… Beh, siediti qui accanto a me. Mi rammarica dirtelo, ma non succederà. Non arriverà nessuno. Mi dispiace, ma oggi le cose sono cambiate.

Oggi i ruoli si sono invertiti, oggi è il principe che fa da principessa, aspetta che sia lei, tu, a salvarlo.

Cara principessa, ti capisco. So quanto sei delusa. So quanto sei arrabbiata. Quanto ti aspettavi dopo aver dato l’anima. So, lo so bene quanto hai sofferto. So bene che è stato difficile chiudere quel libro, pensavi fosse una fiaba e invece più drammatico di così, non poteva essere. Salvaguarda il cuore cuore, mettilo sotto chiave. Custodiscilo, chiudilo in cassaforte. Non lasciare che qualcun altro che si spacci per principe e te lo calpesti così.

Non ti abbattere, hai amato. Non hai perso tempo. Hai dato, e come dice mia madre, dai e fai del bene, prima o poi tornerà tutto indietro.

Chi non ti ha scelta non è stato perché sei troppo tu. Chi non ti ha scelta è stato codardo. Chi non ti ha saputo tenere ha avuto paura che tu rivoluzionassi la loro vita, insieme alla tua. Principessa, sei una forza della natura, non hai alcuna colpa di come sono andate le cose. Chi non vuole tenerti è semplicemente perché tu sei troppo, in senso buono. Tu sei per altri e alti livelli. Sei per persone pure, leali. Sai amare come pochi. Sai dare tutto, anche se hai poco. Sai cogliere l’essenza delle persone, sai capirle, sai indirizzare, aiutarle. Non pensare mai di perdere. Sono loro a perderti. Sei un tesoro e non devi sentirti una fallita.

A volte pensi di amare una persona e che quel amore possa bastare una vita intera. Ed è proprio nel momento in cui rilassi i muscoli della tua faccia, in quel attimo in cui scampa la tempesta, in cui affermi “mi ama e rimarrà al mio fianco” che questa persona va via. Sul più bello.
E tu vorresti sapere perché hai lentato la presa, urlare al mondo intero che non doveva andare così. Vorresti sapere perché succede tutto a te, perché nessuno resta. Vorresti sapere perché per una sola volta qualcuno che ti ama semplicemente non prova a restare, a lottare per te, a dirti che ne vali la pena. Per una sola volta vorresti che qualcuno ti prendesse per mano e ti dicesse che il mondo non fa così schifo per come i tuoi occhi lo vedono.

Per una volta vorresti che qualcuno camminasse accanto a te senza aver paura del domani, di ciò che verrà, perché ad ogni modo lui avrà te ed te avrai lui, e vi basterete, vi basteranno degli sguardi per capirvi, il mare che vi sorprenda. Vi basterà farvi il solletico per tornare a ridere di buon gusto. Basteranno i baci per saziarvi.

Lo so, vorresti per una volta essere tu la prima scelta. Vorresti essere tu quella che sta al di sopra di qualsiasi cosa. Che con te, qualsiasi cosa diventa più bella. Qualsiasi evento diventa divertente. Qualsiasi momento diventa indimenticabile. Tu riusciresti a rendere qualsiasi periodo della vita, il miglior periodo di quella persona. Anche se non vive i suoi anni migliori.

Sei armonía, sei gentilezza, sei romanticismo, sei brillantezza. Sei vibrazioni positive. Sei intelligente, sei forte, sei indistruttibile. Devi sentirti fortunata per ciò che sei, perché sei unica e sola.

Principessa, siediti. Attendi con me. Non posso dirti quanto dovrai aspettare, ma posso dirti che ne varrà la pena. Non buttarti tra le prime braccia che incontri. Aspetta. Il tempo è a tuo favore. Il karma girerà. Le stelle illumineranno il tuo percorso. Oggi è difficile, oggi è tristezza, oggi vorresti piangere, ma domani… Domani ci sarà un sole che spaccherà le pietre, domani spruzzerai la tua solita gioia. Perché una stella brilla ed illumina il cielo anche se è sola. Domani persino uno stormo di uccelli ti metterà di buon umore solo a vederlo.

Sai perché gli uccelli volano in gruppo? Intanto, perché così il predatore avrà difficoltà a concentrarsi solo su un uccello. Un gruppo di uccelli è più forte e ben protetto rispetto a chi vola in solitaria.

Altra cosa, ogni uccello beneficerà della corrente ascensionale creata dal battito delle ali dell’uccello davanti generando ascensore per gli uccelli dietro di sfruttare. E poi, se il leader si stanca, ruoterà di nuovo in formazione e un altro uccello prenderà il comando.

Ma la cosa che più mi ha colpito è stata sapere che quando un uccello è malato o ferito e abbandona lo stormo, non si allontana da solo ma seguito da un altro uccello. Quest’ultimo resterà con l’uccello malato finché non si riprenderà o morirà. Dovremmo prendere esempio dagli animali, si rispettano e si amano nonostante tutto.

Quindi principessa, non ti preoccupare. Hai incrociato le tue mani con le mani sbagliate. Non ti rammaricare dell’amore che hai dato. Delle lacrime che hai versato. Questo ti farà crescere, ti darà forza. Ti farà diventare più matura, più donna. E ricordati che chi preferisce perderti anziché tenerti, non ti ha mai voluta davvero. Quindi non ci perdi niente, se non altra possibile sofferenza. Sono le persone che ti perdono, perché si hai anche dei difetti, ma i pregi che hai, mia cara, ti fanno brillare di luce propria, fanno sì che le imperfezioni passino in un secondo ma anche terzo piano.

Tutto ciò che devi avere è pazienza. Ciò che è destinato a te, sarà tuo. E sarai felice di aver aspettato. Ne sarà valsa la pena. Fino ad allora, io sono qui per ascoltarti, aiutarti, rallegrarti. Non ti lascio sola.

Non ti arrendere, un forte abbraccio.

Georgi, dolce e romantica, will came back in the world.

Un po’ di miele non guasta mai. Umanità 3.0

Caro lettore/lettrice,

Scusa per la lunga assenza ma non sono stata molto in forma. Ho passato dei giorni in ospedale, ho conosciuto molte persone con cui ho interloquito, rendendomi conto di quanto siamo umani, fragili, indifesi. Grazie alle loro esperienze, ai loro pensieri, mi son resa conto di quanto ci facciamo scappare opportunità che non si ripresenteranno più. Le persone si confidano con me, non so se sono io che ispiro fiducia o semplicemente è più facile confidarsi con uno sconosciuto, ma nonostante ciò, questo mi fa sentire molto utile. A volte anche ascoltare potrebbe essere la salvezza per qualcun altro.

Recentemente ho avuto due lutti in famiglia e questo ha fatto sì che potessi riflettere di più sugli aspetti della vita in generale. Veniamo al mondo senza alcuna istruzione. Dicono che l’infanzia che abbiamo vissuto, definisce per sempre il nostro modo di essere, di pensare, di reagire. Continueremo a comportarci come la mamma ci ha insegnato fin da piccoli, continueremo a fare tutto ciò che secondo lei era giusto, seguendo inconsciamente le sue regole, i suoi schemi. A meno che, crescendo, non ci si accorge che qualcosa bisogna cambiare. Ciò che penso è che bisogna prendere coscienza di noi stessi, diventare responsabili non è facile e neanche semplice. Piccoli passi, me lo ripetono sempre. Non bisogna mai pretendere di cambiare o di far cambiare gli altri, bisogna migliorarsi e aiutare gli altri a dare il meglio di se stessi.

Bisogna imparare a contare su se stessi, amarsi, curarsi, ritrovare ed aumentare l’autostima e la sicurezza. Sei la persona con cui passerai tutta la tua vita, devi stare bene con te stesso. Si sottovaluta molto la salute mentale, quando in realtà dovrebbe essere la prima ad essere salvaguardata. Devi creare una mente positiva. Sarà il “motore” che ti aiuterà ad affrontare qualsiasi situazione e credimi, non è mai il problema il vero ostacolo. Ma tu stesso. Dipende tutto da te. Dal modo in cui ti poni davanti al problema.

Dunque, sii gentile con te stesso e con chi ti circonda. Nessuno ti paga per farlo, ma ti darà quel senso di pace. E davvero, smettila di pensare solo a te stesso. Non esisti solo tu, non sono importanti solo i tuoi bisogni. L’altruismo è la forma d’amore più bella che possa esistere. Le mamme ce lo insegnano: a tavola, non si siedono e mangiano. Fateci caso, a chi riempiono il piatto per prima? Sicuramente il suo piatto sarà l’ultimo ad arrivare. La vita è un continuo compromesso, bisogna sempre sacrificare qualcosa per tenere qualcos’altro. Sarà sempre così, qualsiasi situazione comprometterà qualcos’altro. Bisogna valutare quanto sei disposto a rischiare, quanto una cosa o una persona è davvero importante per te.

Tutte le situazioni in cui ci ritroviamo, ci insegnano qualcosa. Tutte le persone che incontriamo, ci lasciano qualcosa. La vita è un continuo insegnamento. Penso che gli incontri che avvengono, non siano casuali, ma ben mirati. A volte alcuni incroci possono cambiare il tuo futuro, altre volte ti insegnano a non smettere di cercare o di lasciarti trovare da qualcuno che sia affine a te, qualcuno che ti comprenda, qualcuno con cui tutto risulti facile, anche se non lo è, che trova soluzioni e non problemi, che ti faccia credere che la vita sia rose e fiori, anche se sai che non è così. Si pensa che qualsiasi cosa succeda, ci sia sempre rimedio, ma non sempre è cosi. Quindi, quando hai un fiore tra le mani, prenditi cura di lui.

Talvolta mi rendo conto di non essere davvero presente nelle circostanze in cui mi trovo. Come se vivessi in terza persona, come se la realtà fosse qualcosa di surreale, frutto della mia immaginazione. E invece i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi, gli anni passano. Mi ritrovo a ricordare il passato con nostalgia, a progettare il futuro, trascurando il mio presente. Quante volte si è rinunciato a qualcosa o a qualcuno perché i pensieri negativi hanno preso possesso della mente? O per mancanza di tempo? O per mancanza di coraggio? Perché continuiamo a scappare? Perché pensiamo di avere tutto il tempo del mondo?

Viviamo inconsciamente, viviamo tutto in fretta e furia. Rimandiamo, abbiamo paura, scegliamo di perdere le persone, non lottiamo per nulla, siamo diventati codardi, vigliacchi. Abbiamo sostituito i veri valori, diamo più peso a cose futili e meno importanza a ciò che meriterebbe di più. Siamo diventati egoisti, ci giustifichiamo con la scusa del “sano amor proprio”, ma in realtà è solo una scusa. Non vogliamo più le cose impegnative, siamo diventati superficiali.

Continuiamo a rimandare, come se avessimo tutto il tempo del mondo. E se oggi fosse la nostra ultima occasione? Continuiamo a sperare in un futuro migliore, un domani diverso, un’opportunità in più. Senza pensare che il domani di ieri, quindi il futuro, è oggi, ed è oggi che bisogna fare qualcosa. È oggi che bisogna affrontare un problema, trovare una soluzione, prendere quel treno, o aereo, dire di no, fare la scelta che sentiamo in fondo al nostro cuore ma che non si ha il coraggio di fare. Percorrere una strada, andare al mare, ballare perché si ha voglia di farlo, andare a quella mostra, a quel concerto, confessare i propri sentimenti, affrontare una paura, lasciare quel lavoro dove ti trovi male, non aver paura di chiedere di più se si sente di ricevere meno, prendere in mano una situazione che ci spaventa, fare quel passo che potrebbe cambiare la nostra vita. Quand’è l’ultima volta che hai fatto qualcosa che ti ha fatto sentir vivo?

Fermati, non correre. Guarda il cielo, lo so che è sempre lì. Ma osservarlo. Guarda le stelle, guarda la luna, guarda il sole fastidioso. Prova ad indovinare la forma di una nuvola, a cosa somiglia. Senti il vento che ti accarezza. Guarda ciò che ti circonda. Guarda i visi delle persone che hai accanto, puoi capire tante cose soltanto osservando. Respira. Respira a pieni polmoni, devi sentirti vivo.

Se non fanno gli altri il primo passo, fallo tu. Penso la cosa più importante sia il finale.. Scalare una montagna è una gran fatica, bella tosta, ma il panorama che vedrai una volta arrivato in cima? Ti lascerà senza parole. Ne varrà la pena. Non pensare di non meritare, non pensare di non farcela. Tu sei tutto ciò che hai, e se credi tanto in te stesso, credimi, potrai arrivare ovunque tu voglia. Prendi quei trenta secondi di sano coraggio e mettici un po’ di impegno. Non mollare mai, le cose belle non si ottengono mai facilmente.

Ogni mattina mi sveglio presto, guardo l’alba e penso. Penso a tutto ciò che avrei voluto che fosse andato diversamente, a come sarebbe stato se avessi agito diversamente. Tendiamo sempre ad incolparci per tutto ciò che non va come avevamo immaginato.. Quando in realtà non dipende sempre da noi. Ed è giusto che il futuro sia imprevedibile. È giusto che ci prenda alla sprovvista, che ci lasci a bocca aperta, che ci sorprenda e che ci trascini in una nuova avventura.

Vivi, vivi una vita che valga la pena di essere ricordata. Corri il rischio, vai controvento, esprimi sempre ciò che provi o pensi, indipendentemente da tutto e tutti, sii sempre te stesso. Non correre più. Questa vita va già veloce.. Goditi ogni attimo. E ricordati sempre che non è mai il luogo ma la persona a fare la differenza. Circondati da chi ti ama e non sarai mai triste.

Georgi, dolce e romantica, will came back in the world.

Che fine ha fatto la libertà?

Caro lettore/lettrice,

oggi voglio parlarti di un argomento attuale che mi sta molto a cuore.

Accendendo la tv, non si parla d’altro: covid19 è il centro dell’universo. Si parla di nuove restrizioni, incremento dei casi positivi, nuove regole da seguire, bonus per qualsiasi cosa, tranne per la salute mentale. In poche parole, un’infinità di energie negative spalmate qua e là, pronte ad essere assorbite da chi guarda tutto ciò. Si parla tanto di questa “normalità” a cui dovevamo tornare già da un po’ ma che sembra lontana anni luce.

Avevamo tutti dei piani, indubbiamente. Siamo stati costretti a rimandarli, e nonostante le mille promesse, continuiamo ad aspettare. Cerchiamo di convincerci che ne usciremo presto e torneremo a vivere come abbiamo sempre fatto.

Ma, caro lettore, ti ricordi quando non si vedeva l’ora che arrivassero le feste per poter passare il giorno di Natale con i parenti, le tavolate infinite, gli incontri con gli amici, gli abbracci, i sorrisi della gente per strada? O quando baciarsi era la cosa più normale del mondo per salutarsi? Oppure quando si poteva pianificare un viaggio in base alle proprie vacanze/ferie, disponibilità economica? Quando l’unico problema era il tempo che non si aveva? Si andava sempre di corsa, si rimandava a domani tutto. Ti ricordi quando si poteva andare ai concerti, cantare a squarciagola, piangere, condividere un’emozione forte con persone che neanche si conosceva? Quando il caffè era una scusa per vedersi, quando non esistevano zone a colori e restrizioni?

Che le discriminazioni c’erano, ma provavamo a cambiare le cose: dicevamo basta al razzismo, al femminicidio, alla differenza tra nord e sud, alle diversità sul lavoro tra uomo e donna, volevamo la parità dei sessi, dicevamo basta alle etichette sulle persone, combattevamo per i cambiamenti climatici.

No, non sto parlando di vaccinazione, anche se oggi noto che la frustrazione del popolo è uscita fuori dai bordi, la gente ha bisogno di tornare alla “normalità” e pur di scaricare queste energie negative, ha bisogno d’incolpare qualcuno per poter dare un senso a tutto. Viviamo da quasi due anni in questa situazione, chi se la ricorda più la normalità?

Non sono una scienziata, non sono una virologa, non sono un politico. Sono una cittadina e da tale, come tutti, avrei i miei diritti. Posso capire restrizioni nel pieno dell’emergenza: ma un’emergenza quanto dura? So benissimo che “La mia libertà finisce dove comincia la vostra” (Martin Luther King), ma non vedo perché non avere rispetto di chi prende una decisione diversa dalla mia.

La vita è fatta di scelte e sacrifici, ognuno sceglie per sé. Trovo assurdo togliere delle attività e dei servizi per il popolo, che dovevano rimanere accessibili come è stato, più o meno, fino ad oggi. Avrei capito se le restrizioni odierne si fossero prese quando iniziò l’emergenza, ma non oggi, a distanza di due anni.

Confrontandomi con i miei coetanei, mi son resa conto che quello che ci accumuna tutti è la speranza di un domani migliore, anche se in realtà siamo, chi più chi meno, pessimisti. C’è chi l’ha presa superficialmente, chi ha sviluppato una “fobia” nel vedere tante persone vicine, chi sostiene la scienza ad occhi chiusi e chi pensa ci sia molto altro sotto. C’è chi aveva tutto chiaro e chi viveva giorno per giorno: chi era pronto per un anno all’estero, chi sognava l’aurora boreale e purtroppo continua a sognarla, chi ha dovuto rinunciare ad offerte lavorative all’estero, chi è stato costretto a fare qualcosa contro la sua volontà solo per poter continuare a lavorare. Cosa ci sta lasciando questa pandemia? Sicuramente delusione, angoscia, tristezza, confusione, rabbia.

Molti di noi non hanno idea di cosa fare domani perché le restrizioni potrebbero cambiare, nuovi decreti potrebbero modificare nuovamente il nostro modo di vivere, le nostre abitudini, i nostri piani. Dovevano essere gli anni più belli della nostra vita, quelli delle pazzie, da raccontare ai nostri figli. Dovevano essere gli anni dell’esperienza all’estero, del cambiamento, del ritrovamento di se stessi, del trovare la propria strada, dell’inseguire il proprio obiettivo, del riscatto. Per altri dovevano essere gli anni del liceo, creare un proprio pensiero e non della didattica a distanza, ma anche gli anni delle uscite, delle feste, delle prime relazioni, del socializzare.

Il mio è un invito alla riflessione. Non voglio che il mio sfogo rimanga tale. Vorrei che iniziassimo a esprimerci di più, a non rimanere indifferente a questa situazione e non accettare tutto ciò che troviamo ingiusto. A riprenderci il diritto alla vita, al lavoro, a viaggiare e le nostre libertà perse.

Qualcuno riesce ancora ad avere un suo pensiero, una sua opinione e difenderla ad ogni costo? Ricordi quando gli unici limiti che avevi, erano quelli imposti dalla tua testa, dalla paura di non farcela? Quando non si puntava il dito verso chi aveva un’opinione diversa, perché si sa, il mondo è bello perché vario.

Cantavamo a squarciagola “se tifi un’altra squadra sei lo stesso mio fratello”. Cosa ci rende meno fratelli oggi?

Ringrazio Lucrezia Ardagna, Barbara Cordaro , Antonino Gerbino e Andrea Fiume per aver condiviso con me pareri e pensieri.

Georgi will came back in the world.

Davvero per me è stato un buon anno?

Caro lettore/lettrice,

un altro anno è passato, mi ritrovo al 31 dicembre a tirare le somme di ciò che ho fatto quest’anno, degli obiettivi che sono riuscita a raggiungere, delle persone che ho conosciuto, delle nuove esperienze in cui mi sono buttata senza pensarci due volte, delle persone che non fanno più parte della mia vita, ma soprattutto, di quanto ogni anno io riesca a crescere e maturare.

Da quando è iniziato il periodo covid19, la mia vita è cambiata così tanto che ad oggi continuo ad essere incredula. Sono sempre stata un fuoco, non sono mai stata ferma. Ho sempre avuto sete di conoscenza, di cultura. I miei occhi non si sono mai stancati di vedere posti nuovi, tramonti, animali. Ero la ragazza con la valigia sempre pronta, un biglietto e passaporto in mano. Non mi sono mai fermata davanti a nessun ostacolo. Sono riuscita a superare tutto, perché di alternative ne avevo tante, forse troppe.

Ho iniziato l’anno lavorando in uno studio dentistico, in Italia regnava la zona rossa, quindi zero spostamenti, son caduta nella quotidianità, mi son sentita in gabbia, e son partita di nuovo, cercando di trovare la libertà altrove. Onestamente questo viaggio è stata una boccata d’aria perché Madrid offre cosi tante possibilità, che mi sono sentita di “vivere” di nuovo la vita che avevo lasciato a Marzo del 2020.

Sono tornata rigenerata d’estate per intraprendere un’esperienza unica, in barca a vela. Mi ha formato tanto, mi ha stressato altrettanto non lo nego, ma ho imparato così molto in soli quattro mesi. Ho “sacrificato” la mia estate per formarmi a livello professionale e di questo non mi pentirò mai. I sacrifici ripagano sempre. Ho dato molto a questa barca, al mio lavoro, ai miei ospiti e sono stata super apprezzata, e questo vale più di ogni euro. A volte ho avuto bisogno di una parola di conforto quando pensavo di esaurire, e l’ho avuta dalle persone che mi hanno sempre sostenuta, facendo sì che non mi abbattessi.

Ho conosciuto una persona, la cui anima mi ha colpita. Conoscendola mi ha dato tanto, anche io ho dato tanto. Abbiamo messo cuore, mente, denaro, amore, felicità, ma anche lacrime e dolore in questo rapporto. Da ogni persona che entra nella nostra vita si impara qualcosa, io ho imparato ad accettare le scelte che gli altri prendono, anche se non le condivido. Ho imparato a lasciare andare, a non obbligare chi non vuole restare. Sono sempre stata del parere che chi ama non si muove, non ti lascia. Sono cresciuta con altri valori, lontani anni luce da ciò che sono i valori dei miei coetanei.

Prossimo obiettivo: tornare ad essere io la ragione per cui sorridere.

Ho sempre scelto l’amore a mille problemi, perché alla fine di questa vita rimarrà solo questo: l’amore che diamo e l’amore che riceviamo. I ricordi sono fatti di piccoli momenti passati insieme a qualcuno che amavamo. Certo, sicuramente non dimenticherò mai il giorno in cui mi contattarono la prima volta per partire per lavoro, anche se il ricordo è sbiadito, ma il momento in cui i miei genitori gioirono con me, non lo posso dimenticare.

Ho conosciuto tantissime persone quest’anno, mi hanno arricchito come hanno potuto e spero che io abbia lasciato un bel ricordo in loro.

Per me è stato un anno di sacrifici, di ricompense, di crescita, di delusione, di amore, di passione, di felicità, ma anche di sopravvivenza. Ahimé, non è questa la vita che sognavo, non è questo il destino che volevo. Dipendere dai decreti del governo, dipendere dalle restrizioni in tutto il mondo.

Ma nonostante questo, penso di non avere il diritto di lamentarmi. Il mio pensiero va alle donne in Afghanistan, dove adesso i loro diritti sono stati calpestati. Non è giusto, eppure nessuno muove un dito. Il terremoto in Indonesia che ha portato distruzione, ma nessuno ne parla. Nessuno fa niente. Gli immigrati che continuano a scappare attraversando il Mediterraneo nonostante tutto. Della gente che muore. Nessuno ne parla. Stiamo a lamentarci di ciò che non abbiamo, ma se ci fermassimo un secondo a riflettere su ciò che si ha, sulle persone che ci circondano, sulle persone che ci amano, ci renderemo conto di quanto siamo fortunati.

Mi auguro che nel 2022 questa situazione si evolva, che la libertà di scelta, di pensiero torni a regnare. Mi auguro che le persone facciano “full” di amore, di onestà. Di poter camminare per strada e vedere i sorrisi della gente, di tornare a stringere la mano alle persone. Di viaggiare.

Non lasciate che gli altri scelgano per voi, agite. Non perdete la speranza. Non voltate le spalle a chi vi ha dimostrato di tenerci, potreste non incontrarla più. Mettete da parte l’orgoglio. Non siate egoisti ed egocentrici. Affezionatevi più alle persone che alle cose. Siate felici di ciò che avete e di chi avete intorno, pensiamo di avere tanto tempo per fare le cose, rimandiamo a domani tutto. E se oggi fosse il tuo ultimo giorno sulla terra, cosa faresti?

Che il 2022 possa rendervi più buoni, portarvi pace, amore, salute e gioia.

Georgi will came back in the world.