Consapevolezza
Nessuno ne parla, ma vorrei che fosse normale dire “sto male”.
Perché alla fine la vita è come in montagna. Ci sono salite e discese. Quando pensi che va tutto bene, ecco che qualcosa cambia il tuo umore. Quando pensi di non avere più un motivo per andare avanti, si presenta qualcosa o qualcuno che ti ruba un sorriso.
Dopo dieci mesi trovo il coraggio di scriverlo, senza dover piangere a dirotto, ciò che da fuori non si è visto, ciò che il mio instagram non vi ha mostrato.
Il 2022 per me non è iniziato nei migliori dei modi. Non nel modo in cui l’avevo immaginato, non con la persona con cui avrei voluto o nel posto in cui avevo sognato.
Chi mi ha visto, anche di presenza, senza troppe spiegazioni, l’ha capito da solo.
Parte di quest’anno non ho avuto la forza di alzarmi dal letto, ho dovuto far conti con ciò che tormentava la mia testa, con il pensiero di non essere stata abbastanza -per qualcuno-.
Ho dovuto combattere una lotta contro me stessa. Ho dovuto toccare il fondo, perché solo così riuscivo a risalire.
Ho sacrificato del tempo, che nessuno mi darà indietro, per cercare di riparare qualcosa che non avevo rotto io.
Ho versato infinite lacrime, sono stata sola, anche se avrei avuto bisogno di un abbraccio, una carezza, un “non ti preoccupare, ti aspetta il meglio”.
Ho dovuto far pace con me stessa, ricordarmi chi sono, tutte le situazioni che ho affrontato per capire che alla fine sono stata più che abbastanza.
Ho smesso di scappare. Sono rimata qui con me stessa, mi sono conosciuta e mi sono accettata per ciò che sono.
Ho guardato in faccia ciò da cui scappavo e l’ho preso per mano.
Ho aspettato tanto tempo qualcuno che non è mai tornato.
Anche se era chiaro. Tutti me lo dicevano.
Anche se la distanza che ci separava era immensa.
Ho scritto mille messaggi, ma non ne ho inviato neanche uno.
Il suo viso è stata una presenza fissa nella mia testa.
Mi sono illusa infinite volte, perché non c’era alcun segno positivo in tutto ciò.
La speranza è quella stronza che sta lì a sussurrarti all’orecchio. Anche quando sai che non ci sono probabilità. Come quando inizia a piovigginare ma tu sei in vacanza e speri che presto esca il sole.
Sono stata una scema, penserete. E probabilmente sì.
Il mio “problema”, che in realtà penso sia un pregio, è che amo tanto, profondamente, sinceramente.
Non mi innamoro facilmente, ma quando succede mi dedico solo e completamente a quella persona.
In tutto questo tempo mi sono resa conto che ciò che mi mancava era il modo in cui io mi sentivo quando c’era. Non ciò che realmente mi dava. Accettavo ciò che ricevevo, pensando che fosse ciò che meritavo. Accettavo di essere amata a metà. Ho accettato di non essere la priorità di qualcuno e penso che non me lo perdonerò mai.
Mi sono sentita come un giocattolo.. come quando ai bambini si prende un nuovo peluche e di conseguenza quelli “vecchi” vengono messi da parte.
Mi son fatta così tanti film, così tanti viaggi, che non mi sono mai fermata ad osservare la realtà.
A mie spese ho capito che chi ti ama davvero, non ha paura di sceglierti. Perché trovare qualcuno che ti dia il 100% di se stessi è raro.
Ho capito che amare significa anche lasciar andare, ed è ciò che ho sempre fatto con le persone. Le ho sempre lasciate libere di scegliere ciò che ritenessero giusto per loro, che andassero dove volevano. Perché se sono io la loro destinazione finale, torneranno, ma solo quando sarà il momento.
Ho imparato che prima accetterai te stesso, prima starai meglio.
Che i traumi vanno affrontati. Le paure, superate.
Che sei l’unica persona con cui passerai il resto della tua vita, da cui non potrai mai staccarti, quindi amati e prenditi cura di te stesso. Nessuno lo farà al posto tuo. Nessuno ti indicherà la strada che devi percorrere, perché nessuno -meglio di te- sa ciò che tu vuoi.
Tornare alla normalità, riprendere i miei hobby, fare ciò che più amavo -prima- mi è costato tanta energia. E son contenta di avere avuto le persone che mi amano accanto. E’ grazie a loro e per loro che ho ripreso in mano la mia vita. Perché alla fine più di me, soffrivano loro nel vedermi così.
Ho capito che ogni persona che entra nella tua vita ti arricchisce.
Ti accompagnerà per un tragitto della tua vita e dopo, in un modo o nell’altro, ti lascerà proseguire da solo. E questa divisione sarà una lezione di vita.
L’unica domanda che spesso mi pongo, adesso, è se mi ha lasciato qualcosa di positivo.
Sto imparando a vivere nel presente.
Per troppo tempo ho vissuto ricordando il passato.
Alla fine tutto accade per una ragione. Lascio che l’universo faccia il suo corso. Chissà che succederà domani.
Intanto… Adesso sono qui e ora. E sto meglio. Piano piano sto risanando il mio cuore.
Il mio consiglio rimane questo: circondati di belle persone, che siano simili a te, che ti supportino nei tuoi momenti no, che ti seguono nelle tue pazzie, che pensino al tuo bene, di qualcuno di cui potersi fidare ad occhi bendati. E se qualcosa non va, parlane. Trova la forza, il coraggio. Cerca aiuto, non ti lasciar andare. Non ne vale la pena.
Sempre e comunque, Georgi